14 ottobre 2010

Effetto multisala

L'altra sera sono andato al cinema con Armenia a vedere un film di cui non ricordo il titolo, con quell'attore di cui non ricordo il nome, un'esperienza indimenticabile come sempre. Il cinema era un multisala, noi eravamo nella sala 5, questo me lo ricordo. Ogni tanto nel nostro film c'erano delle scene di silenzio e allora durante queste scene di silenzio si sentivano pezzi sonori del film della sala contigua, la 4, si sentivano esplosioni, urla, e anche un po' di colonna sonora trionfale. Il che a me faceva venire voglia di alzarmi, uscire dalla sala 5 e andare a vedere che cosa stesse accadendo nel film della sala 4. Io non capisco come mai i multisala non sfruttino fino in fondo la loro natura multisalica, per esempio agli spettatori all'ingresso dovrebbero essere dati dei telecomandi, in modo tale che se il film che danno nella sala 5 è noioso, io possa fare un po' di zapping e vedere che cosa c'è di bello nella sala 1, oppure nella sala 2, oppure nella sala 3, oppure nella sala 4, oppure nella sala 6, oppure nella sala 7, e qui mi fermo perché era un multisala con 7 sale, ma ci siamo capiti. Certo poi potrebbero esserci dei problemi, se tutti gli spettatori avessero il telecomando sarebbe uno zapping perenne e non si riuscirebbe a seguire niente, allora forse potrebbero dare il telecomando al primo che entra, che diventerebbe di diritto il detentore del telecomando. Altrimenti che senso ha fare il multisala, sarebbe come comprare una casa con 12 stanze e poi vivere sempre e solo in cucina, come fosse un monolocale.
Alla fine del film siamo usciti ed è successa una cosa, ed è questo quello che in verità volevo raccontare, io e Armenia mano nella mano siamo usciti dalla sala 5 e contemporaneamente dalla sala 4 è uscito Lacazza, il pizzaiolo di RapidoPizza, mano nella mano con un altro uomo. Io non ho fatto subito due più due, anche perché fare le operazioni mi fa venire il malditesta, ho chiamato Lacazza perché volevo chiedergli com'era il suo film, "Lacazza!" ho chiamato forte.
Lui, si è girato e ha lasciato la mano dell'altro uomo, non so se in questo ordine, forse contemporaneamente. Solo in quel momento ho fatto due più due, quando ho visto la mano di Lacazza lasciare la mano dello sconosciuto, e quando mi sono accorto che faceva cinque, ho avuto come un brivido.
Invece di fermarsi, Lacazza ha accelerato il passo, allontanandosi, le mani in tasca, e quell'altro pure. Allora pure io ho accelerato il passo, perché forse non mi aveva visto o sentito o riconosciuto.
– Lacazza! Ehi Lacazza sono Jimmy Bandini! – urlavo nell'atrio del multisala, e tutti si voltavano tranne lui. Alla fine l'ho raggiunto, gli ho messo una mano sulla spalla per farlo voltare, – Lacazza sono io! – gli ho detto.
– Non la conosco – ha detto Lacazza, cercando di svicolare.
– Ma che dici – ho insistito io.
– Mi ha scambiato con qualcun altro, mi lasci stare – diceva, tirando su il bavero della giacca.
– Ma sei impazzito? Mi prendi per il culo?
– Non so di cosa sta parlando – ha mugugnato ed è schizzato via, seguito un po' a distanza dall'altro tizio.
– Lacazza è omosessuale – ha detto Armenia, quando mi ha raggiunto.
– Ma che dici – ho detto io.
– Si tenevano per mano, come noi, Jimmy.
– Ma noi mica siamo omosessuali – ho detto io.
– L'hai messo in imbarazzo.
– Volevo solo chiedergli com'era il suo film.
Il nostro film era la storia di uno che nella vita lotta per diventare qualcuno, senza molto brio, e alla fine comunque ci riesce.

6 commenti:

Captain Beefheart ha detto...

povero lacazza, magari il suo film non era granché

Ufficialedavide ha detto...

perseguita lacazza

Anonimo ha detto...

ne fanno proprio tanti di questi film in cui c'è uno che lotta per diventare qualcuno nella vita e alla fine ci riesce.

Bandini ha detto...

E comunque il film del vicino è sempre più verde

Calzino ha detto...

lacazza, rido come una pazza solo per vederlo scritto, un nome così.

PuroNanoVergine ha detto...

Che poi nel multisala si rischia di far confusione:

http://www.youtube.com/watch?v=qGririwxDCg