28 dicembre 2010

Nei miei panni

Appena arrivati a casa mia Cinzia Pontesi mi ha chiesto perché non l'avevamo portata a casa sua.
– Di' la verità Bandini, hai perso le chiavi che ti ho dato – mi ha detto, barcollando perché non riusciva ancora a camminare bene.
– No Cinzia, è che è più sicuro così, per il momento. Almeno finché non si saranno calmate le acque – ho detto io.
– Quali acque?
– Le acque Cinzia. Le acque del 2022. È una lunga storia.
– C'è stata tipo un'inondazione? Guarda che casa mia era assicurata.
– No, no.
– Cosa sono queste acque?
– Senti, siamo tutti molto stanchi e tu hai ancora, tipo, il jetlag. Adesso ce ne andiamo a letto e domani ne parliamo ok?
– Ok. Sei strano forte, cioè eri già prima strano forte, ma adesso di più, sei peggiorato in questi anni sai? Dovresti forse farti vedere da qualcuno.
– Ha ragione – si è intromesso Ermete.
– Chiudi quella fogna, tu – ho detto io.
Cinzia Pontesi ha cacciato un urlo.
– C'è una bestia in casa tua! – ha gridato puntando il dito verso Domenico, che non si è mosso dalla parete dietro la tv dove s'era parcheggiato.
– Oh, lui è Domenico – ho detto io.
– È suo figlio – ha aggiunto Ermete. Ho fulminato Ermete con un'occhiata. Cinzia ha riso.
– Siete uno spasso, voi due – ha detto.
Per la notte ho ceduto la mia camera a Cinzia, e io mi sono sistemato sul divano letto con Ermete, che non faceva che rigirarsi.
– Non riesco a dormire. Come si può dormire dopo una serata così? Sono sovreccitato – ripeteva – dove l'hai messa Betsabea?
– Lèvatelo dalla testa, lurido porco. Betsabea è mia.
– Non fare il sentimentale, andiamo.
– Vai a farti una sega e vedi di lasciarmi dormire in pace.
– Sei veramente senza cuore. Non ho parole.
Mi sono addormentato di botto, sognando la pubblicità di quell'attore di cui non ricordo il nome, quell'attore che compra cialde per il caffè e per questo uscendo dal negozio di cialde muore schiacciato da un pianoforte che precipita dal cielo e che lo trasforma in cialda a sua volta, una cialda umana. Quando mi sono svegliato c'era una tazzina di caffè fumante davanti alla mia faccia, ho urlato.
– Fai sempre così quando ti svegli? – ha chiesto Cinzia Pontesi. Mi stava porgendo la tazzina, indossava ancora la tuta Clebbino. – Buongiorno, eh.
– Bongbogio – ho mugugnato io, che la mattina appena sveglio non riesco a parlare.
– Potevi anche restare, stanotte – ha sussurrato Cinzia.
– Sgrunf, eehhr?
– Ma sì. Non c'era bisogno che tornavi a dormire di qua sul divano, non mi davi mica noia – continuava a sussurrare Cinzia con una voce che sembrava il fruscio della cassetta pulisci-testine.
– Mwa che cazzo – arsch – di che pwarli, uwm?
– Ehi, rilassati Bandy. Non dirò niente al tuo amico – ha ammiccato Cinzia.
Bandy? Bandy? Sono saltato in piedi dal divano letto.
– Dov'è Ermete? – ho urlato.
– In bagno. Ma si può sapere –
Sono andato alla porta del bagno, era chiusa.
– Ermete, apri! Apri subito!
– Sto cagando – ha detto Ermete da dentro.
– Apri, ho detto!
– Parola d'ordine?
– Apri la cazzo di porta!
Ermete ha aperto, sono entrato e ho richiuso. Era a braghe calate e si stava facendo un bidet.
– Che cosa c'è, adesso – ha detto lui, calmo, lavandosi l'uccello.
Ho respirato tre, quattro volte, lentamente.
– Per caso stanotte ti sei infilato nel letto di Cinzia? – ho chiesto, cercando di mantenere la calma.
– Sono cose private – ha detto lui, sciacquandosi meticolosamente le palle.
– Un cazzo, private. Rispondi.
– Sì, ok? E con questo? Sei geloso per caso?
– E non è che ti sei spacciato per me, per caso?
– Calmati. Era buio pesto ed era l'unico modo per non stare lì a farsi mille presentazioni e chiacchiere, insomma, sai com'è. Cerca di capire. Erano mesi che non scopavo. Ero sovraeccitato. Mettiti nei miei panni.
– No, stronzo, sei tu che ti metti nei miei! – ho urlato, – e smettila di asciugarti il cazzo con il mio asciugamano per la faccia!
– Ah, è il tuo asciugamano per la faccia? E pensare che per tutti questi giorni l'ho scambiato per –
Sono uscito dal cesso sbattendo la porta e sono andato a chiudermi nell'armadio a piangere. Dentro l'armadio c'era Betsabea, l'ho abbracciata stretta, singhiozzando nel buio.

9 commenti:

Jo ha detto...

Oh no! Questo colpo basso non me l'aspettavo da Ermete! Io caldeggiavo la sua relazione con la signorina Cinzia, caro Bandini, sono molro dispiaciuta.

Jo ha detto...

*molto*
ops.

(s.) ha detto...

insomma, giganteggia la statura morale di betsabea.

Anonimo ha detto...

Da come ha portato il caffè si evince che lei, Bandini, ha fatto un figurone l'altra notte ! complimenti !

cletus ha detto...

c'è tutto un mondo, a casa tua, Bandini.

Anonimo ha detto...

torna a scrivere dannazione

Anonimo ha detto...

quanto tempo, e tu?
anch'io, grazie!! ma decisamente prima tu.

Anonimo ha detto...

ops.. silvana (cabalandcabbages.wordpress.com )

Bandini ha detto...

Ciao Silvana, ben ritrovata.